In forte polemica con l’Unione Europea, ha sempre sostenuto tesi contrarie all’unificazione, cercando in ogni modo di convincere i politici a desistere da quello che lei considerava “un progetto fallimentare, foriero della fine della cività europea”. Per questo una decina d’anni fa fondò l’Associazione Italiani liberi, un movimento “politico e culturale” nato per “difendere e rafforzare l’identità nazionale, storica e culturale degli Italiani e di ristabilire l’indipendenza dell’Italia uscendo dall’Unione Europea” si legge sul sito. A proposito dei fatti di Colonia ha scritto: “Quello che è successo la notte di capodanno a Colonia è il risultato ultimo di tutto questo. L’ Europa non è riuscita a raggiungere i suoi scopi? Gli Stati nazionali sono ancora qui, ognuno con la propria lingua, la propria letteratura, la propria musica? Il cristianesimo resiste, malgrado i colpi di piccone dati dagli scandali dei preti e la presenza di un Papa che non smette mai di esortare all’ accoglienza? Di fronte a tutti questi fallimenti possiamo supporre, anche se non ci sono le prove, che siano state le autorità di Bruxelles a voler dare un’ accelerazione definitiva alla distruzione della civiltà europea. Con una trovata geniale è stato dato il via all’arma primordiale, quella che tutti i maschi hanno sempre adoperato sul nemico vinto: il possesso delle donne”.
“Ida Magli non insegna cosa pensare, Ida Magli insegna a pensare” disse Guerri in occasione della cerimonia di consegna del Premio del Vittoriale, a settembre dello scorso anno. Allora lo scrittore la descrisse come una persona che “pensa in modo diverso: non secondo le idee ricevute, non secondo gli schemi abituali ma, per esempio, studiando l’uomo bianco, l’uomo occidentale (cioè noi), con gli stessi strumenti dell’antropologia culturale con i quali in genere si studiano i selvaggi”. Una donna e una studiosa “non alla portata di tutti” proprio a causa dei suoi “pensieri originali e controcorrente“.
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