Ho ripreso contatto con la realtà politica sarda anche in previsione del mio ritorno ad aprile del prossimo anno ed ho trovato sui quotidiani locali una proposta di modifica del regolamento del parco di La Maddalena avanzata dal suo direttore Bonanno.
In pratica, il direttore di questo Ente vuole riaprire alla balneazione le zone MA di massima tutela nelle quali, attualmente, non è consentito neppure entrare, riaprirle perciò alla navigazione da diporto.
Bonanno si è reso conto che scene come quelle già raccontate su questo forum dell’elicottero della CP che, poco distante da Porto Rotondo, minacciava le decine e decine di imbarcazioni ferme in rada nelle zone MA non offrono una bella immagine ai diportisti (molto spesso stranieri) allontanandoli dal nostro paese.

Ritorno su un concetto ripetutamente espresso nei miei articoli al riguardo:
E’ sostenibile una istituzione di massima tutela ambientale con il divieto della fruizione di un territorio in un’area storicamente deputata al turismo internazionale?
Quando ci sono aree costiere disabitate senza strade di collegamento che si prestano sicuramente meglio ad un progetto di massima tutela, del quale tuttavia io sono molto critico osservatore nell’attuale costituzione, avendo forti dubbi sulla sua funzionalità e soprattutto sugli obiettivi di tutela effettivamente dimostrabili che raggiunge.

Il ravvedimento di restituire delle aree costiere turistiche scippate ai cittadini e alla fruibilità del turismo è sicuramente un passo in avanti verso la realizzazione di una tutela che non comporti una cancellazione dalle cartine nautiche di intere zone del nostro bel paese.
Tuttavia la categoria dei diportisti nautici non è certo l’unica ad essere stata “esodata” e mal si accetta che la pesca subacquea sia consentita attualmente solo ai residenti a La Maddalena nelle zone MB quando l’area del parco si estende fino al territorio comunale di Olbia e di altri comuni limitrofi.
Molti pescasub che abitualmente passavano le loro vacanze sulle nostre coste hanno preferito altri paesi (complice l’aumento del costo dei traghetti) e scelte che avrebbero dovuto lanciare il turismo sostenibile hanno semplicemente affossato una categoria di turisti abituali, ricordo a tutti che per anni la Sardegna era chiamata dagli appassionati di pesca subacquea: “Terra Santa”.

Argomento traghetti:
esempio Ferries
Nizza-Bastia 48,78 euro
Livorno-Bastia 53,49 euro
Guardate i km che separano Nizza da Bastia e quelli invece da Livorno.
La Francia, nazione vera, protegge i suoi cittadini; in Italia non mi sembra, anche da questo piccolo esempio; che poi tanto piccolo non è perchè in Corsica (Sardegna) non ci si va solo per vacanza ma molti ci vanno anche per lavoro.
A scia i prezzi per andare in Sardegna.

Ma e' colpa della Ferries?
La Ferries semplicemente si adatta ai prezzi della Moby. Mica è scema.

E a nessun politico, i sardi in testa, è mai venuto in mente di fare queste osservazioni??????